IT

 

 

aprile 2024

Il mondo ha bisogno di icone

Nella sua accezione più letterale, l’icona è un’immagine, il simbolo che rappresenta una persona, un oggetto o un concetto. Per traslato, nel nostro immaginario, diventa icona tutto ciò che viviamo come un punto di riferimento ispirazionale nelle nostre vite.

Il mondo ha bisogno di icone

In semiotica, l’iconicità è il rapporto fra un segno e il suo oggetto, tale che la forma del segno riassuma in qualche modo l’oggetto stesso. Gli esempi sono innumerevoli ma caratteristica comune è la mediazione di una convenzione sociale tale da rendere l’icona immediatamente riconoscibile. Pensiamo per esempio alla Croce Rossa che, a seconda del contesto culturale in cui opera l’Organizzazione, diventa una Mezzaluna o una stella a sei punte a rappresentare la Magen David Adom.

Iconica può essere la rappresentazione di una persona e il primo pensiero va alla religione e alle icone della cristianità Ortodossa. Passando – letteralmente – dal sacro al profano, sono poi molte le persone e i personaggi della cultura popolare a essere considerati delle vere e proprie icone, che si tratti di persone reali come Marilyn Monroe o immaginarie come James Bond.

Iconici sono anche i simboli che ormai fanno parte del nostro paesaggio mentale al punto da essere considerati perenni come il panda del WWF, l’attraversamento di Abbey Road dei Beatles o la Pop Art di Andy Warhol e Roy Lichtenstein. Basta vederli anche solo accennati e subito la nostra mente fa la connessione e immediatamente entra nel contesto che questi vogliono evocare.

Da ultimo, ma non meno importanti, iconici sono anche i prodotti di consumo di massa, dalla Vespa alla bottiglia della Coca Cola di Raymond Loewy, passando per la Fender Stratocaster e la Olivetti Lettera 32, brand quali Chanel o Rolex ma anche logo quali la mela di Apple o lo Swoosh di Nike.

Ma quali sono le caratteristiche che bisogna possedere per assurgere allo status di “iconico”?

Ve ne sono molte ma una delle più importanti è la capacità di definire un’identità. Un’icona può essere universale o particolare, generazionale o senza tempo, ma per essere tale deve creare un’immagine duratura che risuona con la comunità di persone che si riconoscono in essa. Altra caratteristica dell’essere iconico è il saper rappresentare valori e unire le persone sotto di essi. Iconico è, in definitiva, tutto ciò che è in grado di ispirare un gruppo di persone ad adottare un determinato comportamento.

Fin dalle origini della civiltà umana, abbiamo creato simboli nei quali riconoscerci e sotto i quali creare comunità, che ci ispirassero a uscire dalla nostra “comfort zone” e ci portassero a creare ciò che prima non esisteva. Un’icona è anche questo: il simbolo dell’aspirazione a dare il meglio di sé.

Tre domande a

  • Roberto Recchioni
    Scrittore e Fumettista

In questo numero abbiamo il piacere di ospitare una vera e propria icona della cultura pop italiana, il fumettista e scrittore Roberto Recchioni. L’autore di pietre miliari quali la saga fantasy Cronache dal Mondo Emerso e pluriennale curatore di Dylan Dog ci dà il suo autorevole punto di vista su che cosa costituisca un’icona.

Quello di icona è un concetto proprio di tante discipline, dall’arte alla religione, dalla sociologia fino alla tecnologia digitale. Qual è la tua definizione personale?

Non sono sicuro che il concetto di icona si presti a una lettura personale o soggettiva. Un manifesto culturale, o un’idea, o un concetto, che trova una rappresentazione stilizzata in una forma unica e riassuntiva, in una “immagine” (composta da tanti fattori aggregati e che può assumere infinite forme diverse), ha un valore iconico.

Nella tua carriera di artista, non solo hai lavorato con nomi, personaggi e prodotti iconici ma – soprattutto - li hai creati. Quali sono, secondo te, le caratteristiche che fanno di una persona, di un oggetto, di un concetto un’icona?

Anche qui, non credo di aver mai creato nulla che abbia la forza e la rappresentatività da poter essere definito iconico. È vero, invece, che ho lavorato con molte icone, da Batman a Tex, da Topolino a Diabolik.

Tutti personaggi che sono una stilizzazione efficace di alcuni concetti, idee e valori e che, per questo, hanno assunto un valore iconico. I miei personaggi, invece, tendono a essere più sfumati, contraddittori e compromessi e, per questo, non iperuranici e quindi, scarsamente iconici.

In una tua personale classifica, chi (o che cosa) faresti salire sul podio delle icone e perché?

Dipende molto dal contesto. Ogni linguaggio ha le sue icone, come anche ogni momento culturale.

Attenendoci al mondo della cultura pop, non faccio grande fatica a dire che i personaggi della DC Comics, ad esempio, hanno un valore iconico più forte e diretto di quelli della Marvel o di qualsiasi altra casa editrice al mondo, quindi direi che le due prime posizioni del podio dovrebbero essere occupate da Batman e Superman, che sono icone antitetiche e complementari.

Al terzo posto, un tempo avrei messo Mickey Mouse ma, ormai, la sua forza iconica si è molto indebolita e non rappresenta più quel personaggio universale che era un tempo, quindi direi: Barbie.

News dal mondo social

LinkedIn e le funzionalità premium dedicate alle aziende

LinkedIn sta sperimentando nuove funzionalità a pagamento per i brand, in linea con l’esistente servizio LinkedIn Premium. L’abbonamento Premium Company Page permetterà alle pagine aziendali di accedere a feature avanzate, tra cui la personalizzazione delle call-to-action e l’analisi dettagliata dei singoli visitatori. L’obiettivo di queste nuove funzioni è far sì che le aziende possano distinguersi sulla piattaforma in modo ancora più efficace.

È arrivata Llama 3 di Meta AI

Meta ha annunciato Llama 3, l’ultima versione della propria piattaforma di Intelligenza Artificiale, disponibile in alcuni Paesi in attesa dell’arrivo in Europa. Per avere aiuto su un particolare argomento o per approfondire una discussione basterà usare la barra per le ricerche e l’assistente AI ci risponderà in maniera simile a sistemi come ChatGPT. Secondo Mark Zuckerberg “Llama3 è il sistema di intelligenza artificiale più avanzato che sia possibile usare gratis in questo momento”.

YouTube Select Shorts è la nuova opzione di YouTube per gli inserzionisti

YouTube ha introdotto la funzione Select Short che permette agli inserzionisti di garantirsi un posizionamento premium pianificando i propri annunci accanto ai contenuti di tendenza di cinque diverse categorie – Intrattenimento, Lifestyle, Food, Gaming e Automotive. Secondo MediaScience, gli annunci di YouTube Select Shorts vengono visualizzati il 90% più a lungo rispetto a quelli su altri social media.

News dal mondo dell'editoria

Lo scenario media in Italia secondo Agcom

Nel 2023, il settore televisivo italiano e l'editoria quotidiana hanno affrontato una flessione degli ascolti e delle vendite, rispettivamente, con Mediaset che supera Rai in termini di spettatori. Parallelamente, l'uso di piattaforme online e servizi di video on demand cresce, nonostante una leggera contrazione per i siti di informazione.

Mondadori, confermati Marina Berlusconi e Antonio Porro al vertice

L'Assemblea degli Azionisti di Arnoldo Mondadori Editore, presieduta da Marina Berlusconi, ha approvato il bilancio 2023 e deciso la distribuzione di un dividendo di 0,12 euro per azione, seguendo la proposta del Consiglio di amministrazione.

Cambio al vertice a Il Mattino

Roberto Napoletano diventerà direttore de Il Mattino dal 4 maggio, con il precedente direttore Francesco de Core nominato vice direttore

Gruppo 24 Ore rinnova l’accordo con Financial Times per gli eventi in Italia

La collaborazione tra il Gruppo 24 ORE e il Financial Times ha portato al successo di Made in Italy Summit e Women at the Top, con un totale di oltre 150.000 partecipanti, rinnovando la partnership per tre anni ed estendendola a progetti come il Festival dell’Economia di Trento e HTSI-How To Spend It.

Nuova partnership per Italpress

Italpress ha avviato una partnership con ilNewyorkese, principale punto di riferimento per gli italiani a New York, ampliando la propria presenza e servizi alla comunità italiana negli USA. La testata è leader nell’informazione destinata agli italoamericani negli States con 168mila lettori sul sito ilnewyorkese.com.

Best practice

Sony: comunicare un icon brand.

Brand come Sony, forti di prodotti come l’iconico Walkman che hanno contribuito a rivoluzionare il nostro stile di vita negli anni ’80, trovano sempre modalità originali e di alto livello per presentare le proprie novità.

Quest’anno, il lancio delle cuffie WF-1000X M5 noise cancelling portava con sé una duplice sfida: creare un’esperienza per il pubblico che esaltasse le funzionalità della soluzione e raggiungere i traguardi importanti assegnati alla comunicazione, ossia ottenere copertura organica sia dai media tradizionali sia dagli influencer.

È stato, quindi, organizzato un evento esperienziale e di relazione, utilizzando come location la sede milanese della casa discografica Sony Music, con ospite il pianista e produttore discografico Dardust, testimonial della campagna di lancio del prodotto. Hanno partecipato 46 giornalisti e influencer realizzando 43 Instagram story, 9 Instagram Post e 8 articoli, per una reach complessiva di oltre 5 milioni di contatti.

Parola del mese

Iconico

In un recente e scanzonato articolo di Stefano Bartezzaghi pubblicato su Repubblica nella sua rubrica Lapsus, l’enigmista italiano definisce l’aggettivo “iconico” come un termine “difficile e pretenzioso che va per la maggiore”. Era successo con “intrigante” negli anni ‘80, scrive, ora tocca ad “iconico”. L’“iconico”, preso alla lettera, riguarda le icone e fin qui tutto chiaro, se solo avessimo una definizione univoca e precisa di cosa sia un'icona. Il concetto è ampio e variegato.

Etimologicamente, icona deriva dal greco eikón che significa immagine, derivato di eikénai che significa essere simile. Nella sua accezione più tradizionale, le icone sono immagini sacre, in particolare nella religione cristiana ortodossa. Tuttavia, nella semiotica, le icone diventano i segni che assomigliano a ciò che rappresentano. Da qui scaturiscono le icone quali rappresentazioni simboliche nell’interfaccia dei sistemi operativi, per arrivare infine alle icone che rappresentano personaggi e fenomeni emblematici di un periodo, di una corrente, di un luogo o di una cultura.

In definitiva, il termine “iconico” sembra essere un termine prezioso, che richiede attenzione nell'uso. Se tutto viene definito “iconico”, si rischia di cadere nell'effetto che il filosofo Hegel definiva come “la notte in cui tutte le vacche sono nere”: se tutto è iconico, allora nulla lo è veramente.